Locorotondo è uno dei maggiori centri turistici della Valle d’Itria e fa parte della Terra dei Trulli. Nel giugno del 2001 viene inserito nella associazione Italiana “I borghi più belli d’Italia” (unico centro della provincia di Bari), e dal 2010 aderisce all’associazione “Bandiera arancione” del Touring Club Italiano che viene scelto tra i primi dieci paesi più belli del Sud Italia.
Il paese è posto a 410 metri sul livello del mare, nella parte meridionale dell’altopiano delle Murge, e specificamente nella Valle d’Itria o Murgia dei Trulli, una depressione carsica formata da due unità litostratigrafiche dette Calcare di Fasano e Calcare di Ostuni. La morfologiapresenta valli (polje), rilievi poco elevati, grotte e doline. Come nel resto della Valle d’Itria, nel territorio sono evidenti le tracce del lavoro agricolo che ha modellato il panorama. Il 13% circa della superficie agraria è dedicata alla viticoltura, il resto è dedicato soprattutto alla cerealicoltura e agli uliveti. Il paese conta oltre 150 contrade, frazioni o tracce di comunità agricole che si raccolgono attorno a trulli, nei pressi di chiesette, pozzi e piazzali.
Trullo Marziolla
Il trullo Marziolla è il più antico della Valle d’Itria, di cui si conosca la data di costruzione, risalente al 1559 e ripostata sull’architrave della porta d’ingresso. Si trova in contrada Marziolla, sulla via che conduce a San Marco. Sono notevoli la mole e la sua singolare costruzione, interamente costruito a secco con pietre molto frastagliate. Si erge con un’altezza massima di 5,15 m su una pianta circolare, avvolta da un ulteriore perimetro esterno, composto da un accumulo di pietrame, probabilmente rimosso dai campi adiacenti per coltivazione agricola. Un’ipotesi alternativa sostiene che con questo accumulo di pietre si sia voluto creare un contrafforte attorno alla pianta circolare perché rischiava di spanciare. All’interno del trullo si trovano una mangiatoia bassa e quattro nicchie usate come piani d’appoggio. Sulla muratura sono visibili sei fori ortogonali, che fanno immaginare la disposizione di un tavolato tra la base e la cupola. Vicino al trullo si intravedono un incavo di sostegno del torchio, delle conche e dei piccoli canali per convogliare il mosto verso una cisterna. Vicino è situato anche un palmento all’aperto su un lastricato naturale di pietra, che fa pensare a un uno comune del trullo da parte dei contadini che coltivavano i vigneti antistanti.